Gazzetta dello Sport - Razzismo in curva, che fare?
Al di là della natura 'ideologica' degli striscioni di ieri all' Olimpico, il fatto grave è che quegli striscioni dovrebbero essere la facciata esterna di un sentimento razziale: inutile dire che sia grave e vergognoso.
Andando oltre l' accauto, il problema di fondo del calcio è che esso è molto deregolamentato e spesso molto mal governato. Il fatto che sia molto deregolamentato lo si nota quando accadono episodi spiacevoli che impongono degli interventi governativi per 'mettere una pezza' ad una situazione arrivata ad un punto tale da richiedere l' inervento di un organismo super partes, che col calcio poco dovrebbe avere a che fare (e questo è un' altro grande fallimento del calcio italiano); il fatto, invece, che sia mal governato lo si nota quando accadono episodi come quello di ieri e non si riesca a fare in modo che non accadano più, oppure in estate quando le promozioni/retrocessioni devono essere conquistate nelle sedi giudiziarie più che sul campo.
Di fatto il mondo calcistico italiano non ha una disciplina organica/completa (perchè non si vuole o non si sa farla) e di fatto questa è una colpa propria di chi il calcio lo governa il quale, evidentemente, non è in grado di dirigere le proprie energie alla risoluzione dei grandi problemi che il calcio ha.
Inoltre oggi il calcio in Italia prescinde molto da quelli che sono i valori unicamente sportivi perchè si basa molto su quelli che sono i valori economici delle singole società: il calcio si basa sui diritti tv, sugli sponsor, sulle capacità imprenditoriali e le possibilità economiche dei vari presidenti delle varie società... Ovviamente (oggi) è giusto che sia così ma ovviamente sarebbe anche giusto che ci fosse una sorta di competitività squisitamente ed unicamente sportiva tra le varie società e allora, ovviamente, sarebbe giusto che si regolamentasse la materia per porre le varie società ad un livello quanto più pari possibile... e ritorniamo quindi al discorso relativo a chi governa il calcio in Italia!
Ci vorrebbe una disciplina unitaria, magari si potrebbe partire da una sorta di 'legge quadro' varata dal governo con l' OBBLIGO di essere integrata in maniera seria, completa, e super partes (per la serie: 'La legge è uguale per tutti ed allo stesso modo') da parte di qualcuno che ovviamente dovrebbe essere totalmente estraneo all' ambiente calcistico in qualunque modo ed a qualsiasi livello.
Ci dovrebbe essere una normativa che non si ponga il problema di danneggiare una società qualsiasi con le proprie norme, una disciplina che non si faccia il problema di togliere anche dieci punti dalla classifica, o che non si faccia il problema della squalifica del campo anche per tre mesi, o che non si faccia il problema per una multa anche milionaria per una società nel cui stadio si faccia violenza o si leggano striscioni di un certo tipo.Così facendo il problema si trasferirebbe direttamente anche alle società di calcio, in quanto la norma c'è e va rispettata (e non decisa/valutata di volta in volta) e le società probabilmente, essendo interessate in maniera seria e reale, potrebbero organizzarsi per intensificare in maniera rilevante i controlli ai botteghini.
Se non accadrà ciò, credo che si parlerà ancora tante volte, sempre degli stessi problemi.
In ogni caso, comunque, non è sempre semplice riuscire governare le masse di tifosi... e poi nello stesso tempo dobbiamo sempre ricordare che ci troviamo in Italia, dove conflitto di interessi e contraddizioni sembrano la regola, e quindi difficilmente si potrebbe riuscire ad ottenere una delega di 'legiferazione' sportiva VERAMENTE super partes.
lunedì, gennaio 30, 2006
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